03/08/2020

I partenti del Società Terme (Maschi e Femmine), Memorial Vivaldo Baldi con un ricordo di Amario di “Decione”

di Mario Alderici

Dichiarati stamani i partenti del tradizionale Società Terme (a Montecatini sabato 8, quest’anno in due prove, maschi e femmine, entrambe con 12 al via), antica classica estiva per i 3 anni sul doppio km con radici che, con qualche variante nel nome, risalgono agli anni ’50 (la prima edizione nel 1953, vinse Empire con Sergio Brighenti nell’unica edizione sui 2400 metri, poi sul doppio km a parte tra il 1986 quando vinse Falco D’Assia con Marcello Mazzarini e il 1990 quando vinsero Majer Art e Salvatore “Dudù” Matarazzo in cui si corse sul miglio) e giunto alla sessantottesima edizione. Sulla strada verso il Derby il Società Terme, seppur declassato a gruppo 3, conserva almeno la sua sistemazione temporale (anche se quest’anno un pizzico in ritardo rispetto alle ultime edizioni), il che, in questi tempi di sistematica distruzione del sistema, pare già essere un privilegio.
Come da qualche anno a questa parte il Gran Premio sarà intitolato alla memoria del mito “Decione” (soprannome affibiatogli da bambino quando nonno Donatello lo ricompensava con 10 lire per accudire i cavalli) Vivaldo Baldi che corse, e vinse, fino a 80 anni inoltrati, dando spettacolo e rendendo ogni corsa una sfida, sia in Gran Premi sia in corse di routine (“Per me corse di milioni o di centesimi son sempre corse. E’ uguale. I soldi e li ‘onto dopo” …); peraltro l’ultimo Gran Premio corso da “Decione” fu proprio il Società Terme (che aveva vinto con Mincio nel 1962 e con Eliano nel 1985) con l’outsider Antonyjunior Luis che in retta si lanciò all’attacco del leader Antares Rob scatenando il tifo del pubblico della sua Montecatini, sul palo fu secondo (miglior piazzamento nella carriera di Antonyjunior) ma diede ugualmente spettacolo alla corsa con un cavallo affidatogli da Pino Di Caterino che era un outsider eppure noi toscani che eravamo in tribuna, anche se non l’avevamo giocato, facemmo un tifo indiavolato per “Decione” che fece l’ennesimo capolavoro andando vicino al colpaccio a grossa quota. Indelebile nel ricordo del pubblico il coraggio, la passione, le imprese di “Decione”. Una passione per le corse e una vita per i cavalli, tanto che da ragazzino (quando a seguito del terribile incidente scontrandosi con un altro cavallo sulla pista di Prato che quando aveva 11 anni lo tenne sospeso tra la vita e la morte e del quale portò sempre i segni sul volto come un simbolo di una passione sofferta) contravvenne alla richiesta di papà Omero di trovare un altro lavoro e a soli 18 anni fece subito un record vincendo il suo primo gran premio (con Scrivia, a Firenze nel Toscana nel 1942) diventando da subito per gli ippici toscani come Bartali per il ciclismo, ed entrò ben presto anche nel cuore dei napoletani con la tripletta nel Lotteria di Birbone, soprattutto quando vinse il terzo a 10 anni, nonostante tanti acciacchi, con una guidata alla “Decione” che filò il leader Bayard e lo stampo’ con Vivaldo che riuscì contemporaneamente a comandare e a non far sbagliare Birbone che aprì il galoppo subito dopo il palo, ma va anche ricordata la prima di Birbone in cui battè Agrio guidato da papà Omero Baldi e nel dopocorsa il driver Finn disse “Un Baldi si può anche battere, due no”.  Un coraggio quello di Vivaldo che ne fece un eroe che non aveva paura di niente e che non avrebbe mai mollato di fronte a nulla, neanche al secondo incidente che nel 1963 gli distrusse il gomito del braccio sinistro, rientrò in pista l’anno successivo e fu subito un doppio (con Aiace e Mincio). L’ultima vittoria di Vivaldo a 81 anni nell’estate del 2005 a Montecatini con Demimoore, l’ultimo piazzamento sempre al Sesana nell’estate successiva a 82 anni con Fibrosa Op lottando fino in fondo per tentare di battere la leader Fazit, nella stessa estate l’ultima corsa con Glamour Dvs. Morì a 84 anni (era nato nel 1924 a Quarrata) con all’attivo circa 5000 vittorie andando a segno praticamente in tutti i gran premi italiani e portando al trionfo campioni come Birbone, Crevalcore e The Last Hurrah; indimenticabile il Lotteria di The Last Hurrah in cui pressò i rivali di sempre Delfo, che per un certo periodo era stato affidato a lui e di cui conosceva i difetti, e Sergio Brighenti contro il guardrail in un ruota contro ruota che fece sbagliare Delfo, con Vivaldo che rispondendo alla giuria che gli faceva notare l’azione ai limiti del regolamento esclamò “Ma questo un gl’è miha uno sport per donnicciole!”. Paolo Marchi (direttore del giornale toscano Galoppo e Trotto, poi diventato il digitale “Gaet” del figlio Gianni) disse: “Vivaldo Baldi in corsa dà il meglio di sé stesso, al punto tale che lui in corsa vuole soltanto vincere! E per vincere a volte se c’è un po’ da “appoggiarsi” su qualcun altro lui lo fa, poi dice di no, ma lui lo fa, lui deve vincere! Vivaldo è un uomo che inventa le corse, va in pista senza uno schema preciso, ma in un secondo cambia un clichè di gara, cambia tattica amalgamandosi con il cavallo, lo sente, lo avverte”. Quando aveva 80 anni e correva in una corsa di superminima Antonio Berti gli disse “Ma Vivaldo, uno che come te ha vinto tutto, a quest’età corre in una reclamare con 14 cavalli? E se per caso dovessi cascare?”, e Decione rispose: “E se si ‘asca ci si rialza, e se un ci si rialza amen”. Poche settimane prima di lasciarci (2008) aveva rinnovato la licenza di guidatore perché, a soli 84 anni, non intendeva mollare questa disciplina sportiva che tanto gli aveva dato. Oltre al coraggio indelebili nel ricordo delle corse di Vivaldo la prontezza di riflessi, il senso dell’andatura e la voglia di vincere sempre.
Tra i vincitori del Società Terme Varenne e Giampaolo Minnucci per il training di Jori Turja nel 1998 da leader in 1.15.6. Il record della corsa è stato siglato nel 2014 da favoriti da Stankovic Ok e Enrico Bellei per il training di Holger Ehlert in 1.13.8 in avanti scambiando con Superbo Capar, nel 2015 si sono affermati da favoriti Timone Ek e Federico Esposito per il training di Gennaro Casillo in 1.15.6 da leader, nel 2016 Ubertino Grif e Alessandro Gocciadoro (guida e training) in 1.16.4 con 600 finali scoperti in 42.2 sfruttando l’errore a fil di palo della leader United Roc che era riuscita di misura a respingerlo, nel 2017 ancora Alessandro Gocciadoro (guida e training), questa volta con Von Wise As in 1.14.9 con 600 finali in 42.9 passando al mezzo giro conclusivo per difendersi di misura da Valdivia, nel 2018 da favoriti Zigolo De Buty e Andrea Baveresi (guida e training) in avanti in 1.15, l’anno scorso Argentovio e Mario Minopoli (guida e training) in 1.14.3 da leader. In vetta all’albo d’oro con 4 vittorie Marcello Mazzarini, Enrico Bellei e Sergio Brighenti con 4 vittorie su Roberto Vecchione, Giancarlo Baldi, Giampaolo Minnucci e William Casoli con 3.

Numero massimo di partenti (12) in entrambe le prove. In quella per i maschi numero in corda per il recorder della generazione Burt Rl reduce dalla volata in avanti in 1.11.3 a Follonica ma che sarebbe al primo successo classico, sul doppio km e in pista piccola. Nella sua scia l’unico vincitore classico del campo, Bigbusiness Arc che è potente ma a Cesena nei metri finali, pur vincendo, è andato in evidente dolore e andrà verificato nella meccanica. Ottimo 2 per il regolare Belzebù Jet che si candida fin d’ora al ruolo di classico piazzato di posizione con licenza di vincere, al 3 torna in prima fila Bruccione Fas, al 4 Bolero Grif che quando ha provato a questi livelli non ha preso nulla e rischia di essere preso in velocità in partenza, al 5 Book Wise As che è al salto di categoria ma va più forte di quanto dica la carta e ha avuto sfortuna nei recenti errori, al largo della prima fila il veloce Baccani, all’8 Bondjamesbond Gar al salto di categoria e alla prima uscita in pista piccola, al 9 Bullo Gec piaciuto a Cesena, al 10 Byron Di Poggio che quando ha provato a questi livelli non ha preso nulla, all’11 il regolare Bardo Di Poggio, completa il campo Bengurion Jet che corre sempre bene ma ha litigato con il sorteggio.   

Due file complete anche per la prova riservata alle femmine con sfortuna nei numeri per le due di Gocciadoro, Babirussa Jet al 9 e Bahamia al 12, entrambe però piaciute senza riserve nelle rispettive vittorie a grande media nel Città di Cesena Femmine e nel Marche Femmine, con la sistemazione di Babirussa tutto sommato non malvagia considerata la schiena al via della velocissima Birba Pizz che torna in prima fila e presumibilmente cercherà di andare davanti e di mandarne via una per tentare di centrare ancora il marcatore (si è sempre piazzata in carriera) pur essendo un po’ inferiore alle migliori. In prima fila altre due vincitrici classiche, al 4 Bonneville Gifont che deve riuscire ad evitare l’errore in piegata che l’ha condizionata alle ultime due e in corda Buena Suerte Bi al rientro dopo l’Elwood Medium Femmine nel quale è stata sfortunata arrivando con una ruota danneggiata. Al 2 la regolarissima Bica Dl che è sempre al palo. Completano la prima fila al salto di categoria Brigitte Gso che è in grande crescita ed è imbattuta in due uscite sul doppio km ma rischia di essere presa in velocità in partenza e in pista piccola è a rischio di errore e Belena Jack che è ancora maiden ed è in pista anche stasera a Follonica. Al 7 la specialita della pista Blue Light che la volta scorsa dopo errore ho cronometrato in 1.58.7 per l’ultimo miglio, all’8 Bea Del Ronco al salto di categoria dopo la bella vittoria (però da leader) sulla pista con ultimo km in 1.13.5 arrivando facile in piena spinta, al 10 Bananarama Jet che stavolta non potrà sfruttare la dote principale dello scatto iniziale e ha deluso a Torino, all’11 Bonne Nuit Bi che è stata sfortunata alle ultime e va più forte di quanto dica la carta recente anche se la distanza è un po’ lunga.

Ma in analisi e pronostico delle due corse ci addentreremo nei prossimi giorni.