09/08/2021

I partenti (14, 7 per ogni batteria) del Città di Montecatini, Zacon Gio nella seconda batteria con il 2; nella prima Billie De Montfort con il 4 e Vernissage Grif con il 7

di Mario Alderici

Ferragosto per il trotto italiano, e soprattutto per quello toscano, vuol dire Città di Montecatini (giunto alla 69esima edizione e si corre il 15 agosto dal 1973, in precedenza era ai primi di agosto, quando si affermarono Carosio e Giancarlo Baldi per i colori di Biasuzzi su Tedo e William Casoli e Freddy e Sergio Brighenti) che ha visto completato il campo con l’estrazione dei numeri delle due batterie (si corre con batterie e finale dal 1997) e la dichiarazione delle guide. E’ stata una corsa fortemente voluta negli anni 50 dal Cavalier Carlo Zanasi che, resosi conto dell’importanza del Sesana, sia per la posizione geografica, sia per il particolare momento storico favorevole agli investimenti, ricostruì l’ippodromo incontrando il favore del grande pubblico dal quale sbocciarono anche tanti nuovi proprietari e allevatori, pure di gran livello. Una corsa che è Storia ippica nazionale e che ci riporta a tempi e fatti in cui questo sport e i cavalli avevano avevano tutt’altro seguito ed erano riveriti come pochissimi altri sport. E a chi importa qualcosa dei destini del nostro trotto non può che piangere il cuore perchè ovviamente le ultime edizioni non reggono il confronto con un passato glorioso ma questa corsa storica che ha scritto pagine importanti del trotto italiano e ha visto sfidarsi grandi campioni, uomini e cavalli, anche quest’anno saprà, pur nelle oggettive difficoltà del momento, offrire uno spettacolo all’altezza delle sue tradizioni. Sono purtroppo passati i tempi della Lotteria di Montecatini con Pippo Baudo che scandiva i numeri dei biglietti legati ai cavalli partecipanti (con la prima edizione abbinata a quella Lotteria vinta nel 1990 dai toscanissimi Roberto Benedetti e Fiaccola Effe sotto il tripudio del pubblico locale che si infiammò quando Fiaccola sulla curva finale venne via a centro pista, abbiamo ancora la pelle d’oca al ricordo …), quelli di “Decione” Vivaldo Baldi a segno addirittura 7 volte (ed è da notare che il mitico Vivaldo corse anche la prima edizione di questa classica con dotazione di 5 milioni e la denominazione di Gran Premio di Montecatini Terme il 9 agosto 1953 con Birbone ma fu battuto da Thyussey e Umberto D’Errico per i colori della scuderia Veritas, rifacendosi però sempre con Birbone che aveva rispettivamente 9 e 10 anni nel 54 e nel 55, con Checco Pra nel 57, con Crevalcore nel 59 e nel 61, con Bettor’s Choice nel 65 e con The Last Hurrah nell’80), quelli del rapimento di Wayne Eden nella notte dopo la vittoria record (1.15.7 battendo l’1.16.3 di Agaunar improvvisata da Orlando Orlandi in sostituzione di Viscardo Giuliani infortunato ad una gamba del 1969) del 75 (fu poi ritrovato da Vincenzino Gasparetto e dal driver Anselmo Fontanesi la settimana dopo denutrito e provato nelle campagne di Montescudaio in provincia di Pisa legato con una corda ad un ulivo, ma poi si riprese tanto che vinse anche l’anno successivo), quelli quando Delfo di ritorno da New York (dove aveva vinto l’International Trot) riempì il Sesana con 16mila presenze e che beffardamente non riuscì mai a vincere il Città di Montecatini (in quell’occasione sbagliò), quelli del record della corsa che ha resistito ben 14 anni di Java Darche nel 2004 (1.11.6 eguagliato 5 anni fa da Probo Op e battuto solo come record della pista nel 2018 da Up Right Bi e come record della corsa sempre nel 2018 da Uragano Trebì in 1.11.3; record poi battuti l’anno scorso da Vernissage Grif che si è imposto con il training e la guida di Alesandro Gocciadoro in 1.10.2 in batteria ottenendo strada e in finale in 1.10.6 allo scoperto); ma anche in epoca recente la storica classica montecatinese ha regalato emozioni, con il poker di vittorie consecutive di Mack Grace Sm, con le volate in avanti di Orsia, di Ringostarr Treb e di Timone Ek, lo speed di Uragano Trebì, il commovente Arazi Boko a segno a 12 anni seguiti da un pubblico di oltre diecimila persone e l’anno scorso (con spettatori ridotti per la pandemia) con un mostruoso Vernissage Grif; c’è sempre un gran clima di festa a ferragosto al Sesana con un pubblico attento e partecipe (e che meriterebbe di essere rispettato in materia di payout sulle scommesse …).
Curiosità statistica, nelle ultime 18 edizioni ha vinto 16 volte l’atto finale un cavallo che aveva vinto una delle due batterie e nelle ultime 12 edizioni ha vinto 9 volte chi è sfilato in breve in avanti, con la sola eccezione nel 2009 di Irina che in batteria era stata seconda e vinse l’atto finale di rimessa, nel 2018 di Uragano Trebì che nel 2018 vinse sì la batteria ma in finale si affermò (al record della corsa di 1.11.3 nelle mani di Roberto Vecchione per il training di Holger Ehlert) di rimessa battendo il leader Arazi Boko, nel 2019 Arazi Boko che non vinse la batteria ma si affermò in finale (da favorito in 1.12.6 nelle mani del suo trainer Alessandro Gocciadoro) ottenendo strada e l’anno scorso Vernissage Grif che dopo aver vinto la batteria si impose in finale in percorso allo scoperto. Quindi ai fini del gioco scegliete tra i due vincitori finali quello dei due che ha più chance di andare davanti, detto così sembra facile …
In vetta all’albo d’oro Vivaldo Baldi con 7 vittorie su Roberto Andreghetti (Java Darche 2004, Opal Viking 2010 e Mack Grace Sm dal 2011 al 2013), Sergio Brighenti (Tornese 1958, 1960 e 1962, Pak Hanover 1964 e Lanson 1982) e Giancarlo Baldi (Hurst Hanover preparato all’Arcoveggio all’alba a causa del suo caratterino 1963, Barbablù 1970, Carosio 1973, Thimoty T 1974 e Gator Bowl 1981) con 5.
Delle vittorie di Vivaldo particolarmente suggestiva (anche perchè per questioni anagrafiche è l’unica che ho visto di persona da bambino) l’ultima del 1980 con The Last Hurrah: sulla carta sembra un match fra i due “yuppies” del trotto, appartenenti a due scuderie storiche, Crown’s Pride (Little Toy) e Song and Dance Man (Mira II). Il primo ha dato spettacolo nel premio Duomo dove ha sbagliato al via, ha recuperato e vinto, mentre Song and Dance Man aveva cominciato a impressionare in una prova contro il tempo a Modena, dopo che i dirigenti della Ghirlandina avevano cercato di rimediare a un fatto mai successo prima: l’americano risultava partente nell’Orlandi, poi un anonimo spacciandosi per un rappresentante della scuderia, aveva ritirato il cavallo. Poi c’erano i vincitori delle ultime due edizioni: Atollo e Quick Hollandia. Infine The Last Hurrah alla sua quinta partecipazione. Sembrava una passerella finale per prendersi i meritati applausi al termine di una luminosa carriera. The Last e Vivaldo, formavano la coppia perfetta, il binomio per eccellenza, il braccio e la mente. Dopo tanti anni di corse insieme, The Last sembrava quasi anticipare le intenzioni di Vivaldo. Lui, come tutti i driver della sua generazione non era particolarmente incline al romanticismo, ma quando nelle interviste si citava The Last Hurrah, nei suoi occhi si accendeva un lampo: “Lui sa leggere e scrivere, gli manca solo la parola”, ripeteva sempre Vivaldo e in quelle frasi c’era tutto il suo omaggio al grande campione. Vivaldo con The Last aveva vinto sulle piste di tutta Italia, ma la classica di Ferragosto sembra stregata. Nelle quattro edizione precedenti aveva collezionato un secondo posto e tre terzi. L’anno prima la magia l’aveva fatta sì un Baldi, ma Ubaldino con Quick Hollandia. The Last conviveva da diverso tempo con una microfrattura al nodello posteriore e la situazione tendeva a peggiorare ma Vivaldo voleva a tutti i costi vincere il Città di Montecatini con questo campione. Praticamente la preparazione iniziò a Giugno avendo nel mirino il Ferragosto, infiltrazioni periodiche, nessun lavoro pesante , cura di tutti i particolari. Vivaldo poi prese l’abitudine di attaccarlo per la strada e lo portava tutte le mattine allo stabilimento Tettuccio, una piccola folla lo salutava ogni giorno. E gli Dei delle corse quella sera dall’Olimpo rivolgono lo sguardo al Sesana. Così Song And Dance Man sbaglia al via, imitato poco da Crown’s Pride che ripeterà l’errore e finirà squalificato. La retta d’arrivo sarà una passerella trionfale per The Last Hurrah e Vivaldo Baldi. Già sull’ultima curva l’entusiasmo sulle tribune è alle stelle. E’ come un gol nella finale del campionato del mondo. Qualcuno addirittura scavalca la staccionata ed entra in pista, tipo Palio di Siena. Quando c’è stato il giro d’onore di The Last Hurrah e Vivaldo Baldi ho chiesto a mio babbo di mettermi sulle spalle perchè non riuscivo più a vederli attorniati com’erano da una folla immensa che ha accompagnato a passo lento i due campioni dal cancello delle scuderie al palo d’arrivo e ritorno.
C’è da ricordare che alla finale accedono i primi 4 delle batterie più il quinto con il miglior tempo. C’è poi da ricordare la particolare disposizione della seconda fila con il 7 che può andare in scia all’1 o al 2, l’8 in scia al 3 o al 4, e il 9 che deve partire alto in scia al 5 o al 6.  
La festa di Ferragosto sta per cominciare e, come sempre, sarà bello esserci!

Nella prima batteria un buon 4 per la veloce e regolare Billie De Montfort mentre sarà in seconda fila al 7 il detentore del titolo Vernissage Grif; al 3 la veloce e regolare Apple Wise As che non corre da quasi due mesi; al 2, al 5 e al 6 Arnas Cam, Vesna e Aria Dei Venti che partono molto forte. All’1 Azteco Dei Greppi che quando ha provato a questi livelli non ha preso nulla.

Nella seconda batteria un buon 2 per il velocissimo e regolarissimo Zacon Gio con all’esterno e all’interno altri due soggetti svelti, Deimos Racing che sa fare un po’ tutto ed è al top della forma e il derbywinner danese Dumbo che rientra con il nuovo training di Gocciadoro sulla scorta di una prova a Torino in 1.59 con i ferri e che sarà alla prima uscita in pista piccola (ma per facilità di azione non dovrebbe avere grandi problemi) così come Elsa De Belfonds (al 5) che non vince da un anno ma non sta correndo male. Al 4 la regolare passista Toscarella, in seconda fila Trillo Park al top della forma, al 6 il duttile Verdon Wf.

Ma in analisi e pronostico ci addentreremo nei prossimi giorni.

Prima batteria

  1. Atzeco dei Greppi E. Loccisano
  2. Arnas Cam E. Bellei
  3. Apple Wise As A. Di Nardo
  4. Billie de Monfort G. Gelormini
  5. Vesna Renè Legati
  6. Aria dei Venti A. Greppi
  7. Vernissage Grif A. Gocciadoro

Seconda batteria

  1. Dumbo A. Gocciadoro
  2. Zacon Gio R. Vecchione
  3. Deimos Racing E. Bellei
  4. Toscarella A. Di Nardo
  5. Elsa de Belfonds N. Ensch
  6. Verdon Wf V.P Dell’Annunziata
  7. Trillo Park A. Velotti

L’albo d’oro dal 1970:

2020 Vernissage Grif 1.10.6 Alessandro Gocciadoro record delle finali e in batteria record della corsa e della pista in 1.10.2
2019 Arazi Boko 1.12.6 Alessandro Gocciadoro
2018 Uragano Trebì Roberto Vecchione 1.11.3
2017 Timone EK 1.11.8 Enrico Bellei
2016 Ringostarr Treb 1.12.2 Roberto Vecchione
2015 Orsia 1640 11.9 Antonio Di Nardo
2014 Mack Grace Sm 1640 12.5 Roberto Andreghetti
2013 Mack Grace Sm 1640 13.2 Roberto Andreghetti
2012 Mack Grace Sm 1640 12.1 Roberto Andreghetti
2011 Mack Grace 1640 13.1 E.Bellei
2010 Opal Viking 1640 12.0 R.Andreghetti
2009 Irina 1640 13.4 GP. Minnucci
2008 Ghiaccio del Nord 1640 12.7 E. Bellei
2007 El Nino 1640 12.3 E. Bellei
2006 Smashing Victory 1640 14.9 B. Goop
2005 Smashing Victory 1640 13.4 O. Goop
2004 Java D’Arche 1640 11.6 R. Andreghetti
2003 Intact Hornline 1640 13.9 H. W. Langeweg
2002 Istis Darnoperle 1640 14.6 G. Biendl
2001 Brads Photo 1640 12.0 W. Paal
2000 Att. Flamingo 1640 14.6 A. Guzzinati
1999 Nuke it Linsay 1640 13.3 H. Wewering
1998 Louise Laukko 1640 15.9 E. Adielsson
1997 Gum Ball 1640 13.7 S. H. Johansson
1996 CR Track Master 1640 12.7 L. Baldi
1995 Toss Out 1640 12.7 W. Paal
1994 Uconn Don 1640 13.3 A. Baveresi
1993 Campo Ass 1640 13.0 H. Wewering
1992 Incredible DJ 1640 14.8 V. Guzzinati
1991 Miss Baltic 1640 14.2 G. Mauri
1990 Fiaccola Effe 1640 14.0 R. Benedetti
1989 Friendly Face 1640 13.5 P. Korpi
1988 Hollyhurst 1640 13.6 L. Baldi
1987 Esotico Prad 1640 14.5 G. Guzzinati
1986 Noble Atout 1640 14.3 J. Kruithof
1985 Kenvil 1640 14.4 B. Lindblom
1984 Atod Mo 1640 15.8 L. Bechicchi
1983 Atod Mo 1640 15.1 L. Bechicchi
1982 Lanson 1640 16.0 S. Brighenti
1981 Gator Bowl 1640 14.9 Gc. Baldi
1980 The Last Hurrah 1640 16.4 V. Baldi
1979 Quick Hollandia 1640 17.3 U. Baldi
1978 Atollo 1640 17.0 C. Bottoni
1977 Waymaker 1640 14.6 A. Quadri
1976 Wayne Eden 1640 15.9 A. Fontanesi
1975 Wayne Eden 1640 15.7 A. Fontanesi
1974 Timothy T 1640 17.3 Gc. Baldi
1973 Carosio 1640 16.9 Gc. Baldi
1972 KeystoneSpartan 1640 17.7 W. Baroncini
1971 Smokey Morn 1640 16.6 G. Nogara
1970 Barbablù 1640 16.9 Giancarlo Baldi