11/10/2021

I partenti (10) del Gp Bepi Biasuzzi, al 3 il cavallo che porta il suo nome, Bepi Bi

di Mario Alderici

Dichiarati stamani i partenti della quinta edizione del Memorial Bepi Biasuzzi (in programma domenica 17 a Treviso), figura di punta dell’ippodromo, dell’imprenditoria della città (il Re della Ghiaia, come amava dire: “mì vendo giara”) e della sua scuderia (che ha poi visto in pista come gentlemen driver i figli Mauro e Fabio), della quale (tra tanti cavalli vincitori di gran premi) menzioniamo un cavallo in grado di vincere in tutto il mondo come il “vagone nero” Timothy T, un cavallo come Barbablu (allevato in scuderia) in auge fino a 10 anni, Carosio, Dalia, Dosson e, tra i più recenti, il derbywinner Zambesi Bi. Giustamente da 4 anni è tornato a Treviso (dopo che negli anni passati era abbinato al Gran Criterium) un Memorial che lo ricorda e che offrirà un momento di incontro alla sua famiglia, agli imprenditori locali che l’hanno conosciuto, ai dipendenti che con lui hanno condiviso questa grande passione e a molti ippici di tutta Italia nel ricordo della sua figura, appassionata all’allevamento e innamorata dei puledri; gli anni scorsi Mauro, Fabio (che purtroppo da quest’anno è andato a fare compagnia al papà), Gina e le loro famiglie hanno organizzato per il memorial un pranzo tra amici, come sarebbe piaciuto al Paron, un incontro tanto squisito quanto poco formale, genuino e perfettamente in stile Biasuzzi. Nato nel 1924, l’amore per il mondo equino di Bepi Biasuzzi è dovuto ad un pony: la moglie Gina aveva l’idiosincrasia per l’auto e diventava difficile portare i figli (i gemelli Fabio e Mauro) a scuola, allora Biasuzzi  comprò un pony che con il calesse trasportava i suoi bambini, il pony non immaginava di diventare il capostipite di un gotha di campioni con pochi eguali … L’ingresso al trotto di Bepi Biasuzzi fu dovuto a un litigio al centro di equitazione dove andavano i figli, e in poco tempo Biasuzzi incontrò il trotto puntando subito al meglio e al massimo. Nel 1962 nasce la scuderia Gina (il nome della moglie) Biasuzzi con i colori rosso fuoco e verde speranza con l’aggiunta di due anelli simbolo dei due figli; una scuderia che in seguito avrà campioni in tutto il mondo. La prima cavalla fu Tafta che fece il suo ingresso in scuderia accompagnata da un’inseparabile amica, una capretta. Dopo poco Navata (onesta cavalla da corsa che in seguito sarà la madre di Barbablu, il primo cavallo importante di Biasuzzi) e Soula che riuscì a piazzarsi terza in un gran premio a Trieste. E dopo 10 anni dalla nascita della scuderia Biasuzzi ebbe la soddisfazione di vincere a sorpresa il Derby in cui era favorito netto Scellino con Nello Bellei stampato però in retta dal rossoverde della Scuderia Biasuzzi con Maribon e Cesare Savarese (bis nel 1984 con Gitana D’Asolo e Mario Rivara) e poco dopo vedeva vincere al figlio Mauro il Federnat con Aligero; le due cose conciliarono nel 1999 quando Mauro vinse il derby tra i professionisti con Zambesi Bi: il derby fatto in casa (Zambesi Bi era figlio di Luisa Bi) tanto sognato da Bepi Biasuzzi. Da ricordare anche il Nazionale vinto da Bangie Bi e il Lotteria con Contingent Fee oltre ai più recenti Nobody Bi, Pecos Bi, Vega Lb, Nadir Lb, Lobster As, Uweny, Ruth Bi, No Nonsense Woman, eccetera. Amava l’Allevamento, il primo dei targati Bi fu nel centro di allenamento di Mirano, poi a Quarto D’Altino e a Colloredo di Monte Albano in Friuli. Solido il rapporto di Biasuzzi con i suoi collaboratori, come il caporazza e braccio destro nell’allevamento Luca Cazzin, che considerava come figli, ed era un padre burbero ma pieno di slancio a cui non si poteva non voler bene. Tra i driver ricordiamo Giancarlo Baldi, i fratelli Kruger (Gerard e Roman), Mario Rivara, Haakan Wallner, Jan e Soren Nordin e il primo trainer Ezio Serafini. Bepi Biasuzzi morì all’inizio di dicembre 2008 e Laura e Cesare Meli scrissero nel necrologio “Ci sono persone che dove passano lasciano per sempre un segno indelebile di grandissima umanità, Bepi Biasuzzi era una di queste”. Chi conosceva bene Bepi Biasuzzi ricorda la sua voce inconfondibile, le sue arrabbiature, la sua vigoria, le sue battute. Come un forte schiocco di frusta. Che a moltissimi ora manca.
Nel 2017 ha vinto Dijon in 1.12.4 da leader, prendendo partenza lanciata per poi tenere chiusa Ursa Caf sul ritorno dopo errore di Urlo Dei Venti, con in sulky Romain Derieux autore di “una guidata napoletana” (cit Antonio Esposito), nel 2018 di forza in 1.11.3 da netti favoriti Vitruvio e Alessandro Gocciadoro (training e guida) passando dopo un km esterno, nel 2019 una cavalla di Biasuzzi, da netta favorita Zaniah Bi (in sulky e al training ancora Alessandro Gocciadoro) in 1.11.4 ottenendo strada, l’anno scorso per la terza volta consecutiva da driver e da trainer Alessandro Gocciadoro con Alrajah One al record della corsa di 1.11.2 da netto favorito e da leader. Statisticamente quindi il Biasuzzi è vinto dal favorito che sfila davanti.

9 dei 10 che saranno al via domenica hanno preso parte al Continentale, l’unico che non c’era a Bologna è il cresciuto Brio Ban che sarà al 10 in compagnia impegnativa. Tra gli altri la novità rispetto al Continentale è che saranno in prima fila due soggetti molto svelti, in corda il duttile Belzebù Jet che a Bologna è ottimamente rientrato finendo in spinta dopo percorso esterno e al largo il velocissimo Bubble Effe che in seguito è piaciuto nel Lotteria e che sembra in procinto di centrare la sua prima classica. Come nel Continentale saranno invece in seconda fila in corda Betta Zack che si adatta ad ogni schema e al 9 Billy Idol Jet che parte molto forte ed è stato tatticamente sfortunato di recente. Alessandro Gocciadoro cercherà di vincere per la quarta volta consecutiva con il cavallo che porta il nome di Bepi Biasuzzi, il veloce Bepi Bi (al 3) in fallo al via scivolando con il posteriore in un tratto di pista insidioso nel Continentale vinto a sorpresa ma con merito dalla regolare Birba Caf (al 4) con ultimi 600 in 42.1 e arrivo in 13.3 su Bonjovi Mmg (al 6) che parte molto forte e quel giorno corse bene al largo dopo essere stato respinto al via da Hooker Berry che poi calò agganciandosi con la veloce e regolarissima Blackflash Bar (al 5) mentre ebbe vita dura nelle retrovie l’altrettanto svelta e duttile Bonneville Gifont che nell’occasione sarà al 2.

Ma in analisi e pronostico ci addentreremo nei prossimi giorni.

  1. Belzebù Jet V. Luongo
  2. Bonneville Gifont P. Gubellini
  3. Bepi Bi A. Gocciadoro
  4. Birba Caf E. Bellei
  5. Blackflash Bar Santo Mollo
  6. Bonjovi Mmg Gp. Minnucci
  7. Bubble Effe M. Stefani
  8. Betta Zack A. Guzzinati
  9. Billy Idol Jet Fed. Esposito
  10. Brio Ban V. Gallo