DAVIDSON DU PONT VINCE UN AMERIQUE MILLENNIAL
Jean-Michel Bazire il suo primo Amerique lo ha vinto a 28 anni, con Moni Maker, il figlio Nicolas ha fatto meglio di sette anni e reggere, a 21 anni, la pressione di essere il favorito della più importante corsa del mondo non è poca cosa.
Tattica perfetta poi, perché si è fatto trovare esattamente alle spalle della prevista staffetta di testa composta da Etonnant e Galius e ha poi sprintato con i giri giusti per andare a pizzicare il figlio di Love You, in sulky al quale Yoan Lebourgeois aveva tentato il colpo di mano scappando sul finire dell’ultima curva.
Mortificate proprio a fil di palo le speranze di Severine Raymond di divenire la prima donna trainer a vincere l’Amerique. Avrà comunque altre occasioni perché Galius è davvero forte e a pensare che Ampia Mede Sm lo ha battuto più volte fa crescere i rimpianti per l’assenza della figlia di Ganymede.
Un altro driver millennial, Theo Duvaldestin, non ha tremato in sulky a Flamme du Ggoutier, che con questo podio in una settimana ha portato a casa ben oltre mezzo milione di euro.
Quarto Vivid Wise As, partito male ma poi portato per buone pariglie da Abrivard. Se non fosse rimasto bloccato da Delia du Pommereux sul terzo gradino del podio sarebbe salito lui. Dire che abbia confermato di essere il miglior indigeno in circolazione è riduttivo, considerando che per l’occasione la lotta in famiglia era con gli impalpabili Zacon Gio e Vitruvio. Il portacolori della Bivans ha piuttosto ribadito di essere nella top five dei migliori free-for-all al mondo e nel France, sulla più gradita distanza del doppio chilometro, sarà il cavallo da battere, anche per Cokstile, che oggi, a 2700, ha fatto quanto poteva su una distanza che non è la sua. Fra due settimane il norvegese sarà un sicuro protagonista.
Marcatore completato dall’atteso Hohneck, che alla prima contro gli anziani ha fatto il suo.
A premio sono finiti anche Chica de Joudes e Diable de Vauvert, quest’ultimo partito malissimo e finito benissimo. Per lui obiettivo Paris.
Quanto a Fabrice Souloy, ai rimpianti riguardo Ampia Mede Sm deve assommare pure la delusione per un Gu d’Heripre inguardabile.
Sfortunata invece Delia du Pommereux, in errore a metà retta mentre lottava per un posto nel marcatore con Flamme e Vivid.
Etonnant è capitato in una delle sue giornate no. È fatto cosi
Grande soddisfazione in premiazione per il prorietario di Davidson, Jean-Yves Rayon, che è anche il nonno di Nicolas Bazire e il figlio di Albert Rayon, da cui ha ereditato l’allevamento dei targati Pont.
Ultima nota dedicata al gerontofilo Macron, che ha ridotto a 5000 le presenze, tutte, ovviamente, assembrate nella piccola porzione di tribuna da cui si vedeva meglio. Forse il Covid si estinguera’. Per noia
Vincennes, domenica 30 gennaio
Prix d’Amérique (Gruppo I)
Intern. – €. 1.000.000 – 2700m
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1 Davidson du Pont 🇫🇷 N. Bazire 1’11”3
2 Galius 🇫🇷 Y. Lebourgeois 1’11”3
3 Flamme du Goutier 🇫🇷 T.Duvaldestin1’11”5
4 Vivid Wise As 🇮🇹 M. Abrivard 1’11”5
5 Hohneck 🇫🇷 F. Lagadeuc 1’11”6
Video: https://m.letrot.com/fr/replay-courses/2022-01-30/7500/7