28/03/2022

Ci ha lasciato Salvatore “Dudù” Matarazzo

di Mario Alderici

Ci ha purtroppo lasciato uno storico allenatore e driver toscano (anche se campano di origini), Salvatore Matarazzo detto “Dudù. Discendente di una famiglia ippica di vecchia data che si può far risalire agli anni 20 con Giuseppe senior in sulky ad Amerigo Vespucci, Salvatore Matarazzo “junior” si trasferì a Montecatini in una casa che, sulla curva di destra, dava sulla pista e sulla sua scuderia al Sesana. E Salvatore Matarazzo junior è stato uno dei driver maggiormente seguiti con affetto, stima e simpatia dagli appassionati toscani. Di Salvatore merita di essere ricordata una corsa, il Città Di Padova del 69 quando era seconda guida di Giancarlo Baldi presso i Biasuzzi: la scuderia Biasuzzi schierava il favorito Boerio con Giancarlo Baldi e, con meno chance, Barbablu’ con Matarazzo ed era opposta alla scuderia Viscardo che schierava Agaunar con Odoardo Baldi e Palladio con Edy Gubellini. Ai 400 finali Palladio era in fuga, Barbablù era in corda tutto nelle mani di Matarazzo ma era chiuso nel gruppo avendo al largo il compagno di scuderia Poerio: Salvatore non ci pensò due volte, vedendo che Poerio aveva ormai poco da spendere, tirò una ruotata al compagno di scuderia e si lanciò alla forsennata caccia del fuggitivo Palladio e sul palo Barbablu’ (energicamente sostenuto da Salvatore) stampo’ Palladio.

Di Salvatore Matarazzo junior certamente gli appassionati toscani ricorderanno i vincitori classici Ebel Dechiari e Fellow D’Assia oltre a Fanfulla Mas, Eruco, Fregosa, Desafios, Caleidoscopio, Basca Ri, Harlow e Monepo e i suoi figli hanno seguito la professione di famiglia: Giuseppe driver prematuramente scomparso, Massimo driver vincitore classico, Paolo valente maniscalco e Roberto gentlemen.

Majer Art è stato il Campione di famiglia. Acquistato a Settimo Milanese per 18 milioni di lire Majer Art era una locomotiva in grado di vincere qualsiasi Gran Premio (ricordiamo l’Europa, il Firenze, il Società Terme, ecc.) girando costantemente in mezzo alla pista. Il punto che poteva far cambiare il corso di Majer Art fu quando a Salvatore Matarazzo junior furono offerti 2 miliardi per acquistare Majer e Salvatore ebbe un attimo di riflessione come a raccontò ad Ermanno Mori in un’intervista rilasciata per il periodico “Il Trottatore”: “Non ho mai scialacquato in vita mia e ho avuto una vita tribolatissima. Sentirmi offrire due miliardi mi ha fatto venire la pelle d’oca e mi sembrava giusto accettare per il benessere della famiglia. Ho convocato allora in consiglio moglie e figli ed ho manifestato la mia intenzione”. La risposta è stata decisiva, la moglie disse “Salvatò, se vendi il cavallo io divorzio”, i figli risposero in coro: “Papà, se ci togli Majer Art smettiamo con i cavalli. Ci hai fatto lavorare da matti tutta la vita e ora che abbiamo il cavallo del sogno ce ne vuoi privare?”.

E il sogno diventò realtà con Majer Art che diventò un bel Campione (e Matarazzo fece abbattere un parete in scuderia per consentirgli lo spazio di due box) e ottimo anche in razza dando Cipollini Mario, a sua volta plurivincitore classico, con in sulky il figlio Massimo Matarazzo e tra i tanti successi resterà storico quello a 12 anni di distanza dai genitori nel Società Terme a Montecatini, dispersione sotto il boato del pubblico con l’applauso a scena aperta di oltre 2.000 persone.

Ai figli e ai parenti tutti le più sentite condoglianze della nostra redazione.

Ciao Dudù!