08/08/2023

Il campo completo del Città di Montecatini, nella seconda batteria al 2 il netto favorito Vernissage Grif

di Mario Alderici

Ferragosto per il trotto italiano, e soprattutto per quello toscano, vuol dire Città di Montecatini (giunto alla 71esima edizione e si corre il 15 agosto dal 1973, in precedenza era ai primi di agosto (l’ultima il 6 agosto 1972 con il successo di Keystone Spartan e Walter Baroncini), quando si affermarono Carosio e Giancarlo Baldi per i colori di Biasuzzi su Tedo e William Casoli e Freddy e Sergio Brighenti) che ha visto completato il campo con l’estrazione dei numeri delle due batterie (si corre con batterie e finale dal 1997) e la dichiarazione delle guide. Il Città di Montecatini è il simbolo del trotto estivo in Toscana, un notte speciale per Montecatini, un appuntamento che rinsalda il legame fra le corse e la città, mettendo perfettamente in luce quello che è il ruolo di un ippodromo per il territorio che lo circonda e il Sesana è nel cuore della gente del luogo. E’ stata una corsa fortemente voluta negli anni 50 dal Cavalier Carlo Zanasi che, resosi conto dell’importanza del Sesana, sia per la posizione geografica, sia per il particolare momento storico favorevole agli investimenti, ricostruì l’ippodromo incontrando il favore del grande pubblico dal quale sbocciarono anche tanti nuovi proprietari e allevatori, pure di gran livello. Una corsa che è Storia ippica nazionale e che ci riporta a tempi e fatti in cui questo sport e i cavalli avevano avevano tutt’altro seguito ed erano riveriti come pochissimi altri sport. E a chi importa qualcosa dei destini del nostro trotto non può che piangere il cuore perchè ovviamente le ultime edizioni non reggono il confronto con un passato glorioso ma questa corsa storica che ha scritto pagine importanti del trotto italiano e ha visto sfidarsi grandi campioni, uomini e cavalli, anche quest’anno saprà, pur nelle oggettive difficoltà del momento, offrire uno spettacolo all’altezza delle sue tradizioni. Sono purtroppo passati i tempi della Lotteria di Montecatini con Pippo Baudo che scandiva i numeri dei biglietti legati ai cavalli partecipanti (con la prima edizione abbinata a quella Lotteria vinta il 28 ottobre 1990 dai toscanissimi Roberto Benedetti e Fiaccola Effe sotto il tripudio del pubblico locale che si infiammò quando Fiaccola sulla curva finale venne via a centro pista, abbiamo ancora la pelle d’oca al ricordo …), quelli di “Diecione” Vivaldo Baldi a segno addirittura 7 volte (ed è da notare che il mitico Vivaldo corse anche la prima edizione di questa classica con dotazione di 5 milioni e la denominazione di Gran Premio di Montecatini Terme il 9 agosto 1953 con Birbone ma fu battuto dall’americano Trhyussey e Umberto D’Errico in 1.19 per i colori della scuderia Veritas, rifacendosi però sempre con Birbone che aveva rispettivamente 9 e 10 anni nel 54 e nel 55, con Checco Pra nel 57, con Crevalcore nel 59 e nel 61, con Bettor’s Choice nel 65 e con The Last Hurrah nell’80), quelli del rapimento di “Farfallino” Wayne Eden nella notte dopo la vittoria record (1.15.7 battendo l’1.16.3 di Agaunar improvvisata da Orlando Orlandi in sostituzione di Viscardo Giuliani infortunato ad una gamba del 1969 e nel quale aveva siglato anche il record assoluto delle femmine indigene) del 75 (fu poi ritrovato da Vincenzino Gasparetto e dal driver Anselmo Fontanesi la settimana dopo denutrito e provato nelle campagne di Montescudaio in provincia di Pisa legato con una corda ad un ulivo, ma poi si riprese tanto che vinse anche l’anno successivo), quelli quando Delfo di ritorno da New York (dove aveva vinto l’International Trot) riempì il Sesana con 17mila presenze (la serata più a successo del trotto toscano e non solo) e che beffardamente non riuscì mai a vincere il Città di Montecatini (in quell’occasione sbagliò e vinsero Wyamaker e Antonio Quadri), quelli del record della corsa che ha resistito ben 14 anni di Java Darche nel 2004 (1.11.6 poi eguagliato da Probo Op e battuto solo come record della pista nel 2018 da Up Right Bi e come record della corsa sempre nel 2018 da Uragano Trebì in 1.11.3; record poi battuti nel 2020 da Vernissage Grif che si è imposto con il training e la guida di Alesandro Gocciadoro in 1.10.2 in batteria ottenendo strada e in finale in 1.10.6 allo scoperto); ma anche in epoca recente la storica classica montecatinese ha regalato emozioni, con il poker di vittorie consecutive di Mack Grace Sm dal 2011 al 2014 (la prima con Enrico Bellei, le altre 3 con Roberto Andreghetti), con le volate in avanti di Orsia, di Ringostarr Treb e di Timone Ek, lo speed di Uragano Trebì, il commovente Arazi Boko a segno a 12 anni (nel 2003 aveva vinto a 11 anni Intact Hornline) seguiti da un pubblico di oltre diecimila persone, nel 2020 e nel 2021 (con spettatori ridotti per la pandemia) con un mostruoso Vernissage Grif ancora a segno in batteria e finale (eguagliando il record di 1.10.2 in batteria e siglando quello delle finali in 1.10.4); c’è sempre un gran clima di festa a ferragosto al Sesana con un pubblico attento e partecipe (e che meriterebbe di essere rispettato in materia di payout sulle scommesse …).
Curiosità statistica, nelle ultime 20 edizioni ha vinto 17 volte l’atto finale un cavallo che aveva vinto una delle due batterie e nelle ultime 14 edizioni ha vinto 9 volte chi è sfilato in breve in avanti, con la sola eccezione nel 2009 di Irina che in batteria era stata seconda e vinse l’atto finale di rimessa, nel 2018 di Uragano Trebì che nel 2018 vinse sì la batteria ma in finale si affermò (al record della corsa di 1.11.3 nelle mani di Roberto Vecchione per il training di Holger Ehlert) di rimessa battendo il leader Arazi Boko, nel 2019 Arazi Boko che non vinse la batteria ma si affermò in finale (da favorito in 1.12.6 nelle mani del suo trainer Alessandro Gocciadoro) ottenendo strada, nel 2020 e 2021 Vernissage Grif che dopo aver vinto la batteria si impose in finale in percorso allo scoperto e l’anno scorso a sorpresa Vincerò Gar con Pietro Gubellini che dopo il secondo in batteria ha vinto la finale (disputata il 16 per un violento temporale a feragosto) finendo bene dalla scia dei primi. Quindi ai fini del gioco scegliete tra i due vincitori finali quello dei due che ha più chance di andare davanti, detto così sembra facile …
In vetta all’albo d’oro Vivaldo Baldi con 7 vittorie su Roberto Andreghetti (Java Darche 2004, Opal Viking 2010 e Mack Grace Sm dal 2011 al 2013), Sergio Brighenti (Tornese 1958, 1960 e 1962 l’ultima volta dopo una prima edizione richiamata, Pak Hanover 1964 e Lanson 1982) e Giancarlo Baldi (Hurst Hanover preparato all’Arcoveggio all’alba a causa del suo caratterino 1963, Barbablù 1970, Carosio 1973, Thimoty T 1974 e Gator Bowl 1981) con 5.
Delle vittorie di Vivaldo particolarmente suggestiva (anche perchè per questioni anagrafiche è l’unica che ho visto di persona da bambino) l’ultima del 1980 con The Last Hurrah che ripercorriamo nelle parole di Gabriele Galligani: “sulla carta sembra un match fra i due “yuppies” del trotto, appartenenti a due scuderie storiche, Crown’s Pride (Little Toy) e Song and Dance Man (Mira II). Il primo ha dato spettacolo nel premio Duomo dove ha sbagliato al via, ha recuperato e vinto, mentre Song and Dance Man aveva cominciato a impressionare in una prova contro il tempo a Modena, dopo che i dirigenti della Ghirlandina avevano cercato di rimediare a un fatto mai successo prima: l’americano risultava partente nell’Orlandi, poi un anonimo spacciandosi per un rappresentante della scuderia, aveva ritirato il cavallo. Poi c’erano i vincitori delle ultime due edizioni: Atollo e Quick Hollandia. Infine The Last Hurrah alla sua quinta partecipazione. Sembrava una passerella finale per prendersi i meritati applausi al termine di una luminosa carriera. The Last e Vivaldo, formavano la coppia perfetta, il binomio per eccellenza, il braccio e la mente. Dopo tanti anni di corse insieme, The Last sembrava quasi anticipare le intenzioni di Vivaldo. Lui, come tutti i driver della sua generazione non era particolarmente incline al romanticismo, ma quando nelle interviste si citava The Last Hurrah, nei suoi occhi si accendeva un lampo: “Lui sa leggere e scrivere, gli manca solo la parola”, ripeteva sempre Vivaldo e in quelle frasi c’era tutto il suo omaggio al grande campione. Vivaldo con The Last aveva vinto sulle piste di tutta Italia, ma la classica di Ferragosto sembra stregata. Nelle quattro edizione precedenti aveva collezionato un secondo posto e tre terzi. L’anno prima la magia l’aveva fatta sì un Baldi, ma Ubaldino con Quick Hollandia. The Last conviveva da diverso tempo con una microfrattura al nodello posteriore e la situazione tendeva a peggiorare ma Vivaldo voleva a tutti i costi vincere il Città di Montecatini con questo campione. Praticamente la preparazione iniziò a Giugno avendo nel mirino il Ferragosto, infiltrazioni periodiche, nessun lavoro pesante , cura di tutti i particolari. Vivaldo poi prese l’abitudine di attaccarlo per la strada e lo portava tutte le mattine allo stabilimento Tettuccio, una piccola folla lo salutava ogni giorno. E gli Dei delle corse quella sera dall’Olimpo rivolgono lo sguardo al Sesana. Così Song And Dance Man sbaglia al via, imitato poco da Crown’s Pride che ripeterà l’errore e finirà squalificato. La retta d’arrivo sarà una passerella trionfale per The Last Hurrah e Vivaldo Baldi. Già sull’ultima curva l’entusiasmo sulle tribune è alle stelle. E’ come un gol nella finale del campionato del mondo. Qualcuno addirittura scavalca la staccionata ed entra in pista, tipo Palio di Siena. Quando c’è stato il giro d’onore di The Last Hurrah e Vivaldo Baldi ho chiesto a mio babbo di mettermi sulle spalle perchè non riuscivo più a vederli attorniati com’erano da una folla immensa che ha accompagnato a passo lento i due campioni dal cancello delle scuderie al palo d’arrivo e ritorno”.
La festa di Ferragosto sta per cominciare e, come sempre, sarà bello esserci!

Nella seconda batteria al 2 il netto favorito Vernissage Grif che è il più vincente indigeno in attività con già 39 successi e cerca il suo terzo Città di Montecatini. Al suo interno l’ospite svedese Kennedy che non vince da oltre un anno e non l’ha mai fatto a questi livelli. Al 3 la regolare Birba Caf. Alla ricerca del primo successo classico il duttile Verdon Wf al 5.

Nella prima batteria al 5 il detentore del titolo Vincerò Gar e sarà opposto a Bythebook (all’8) in forma e al regolare Agrado al 4. Alla ricerca del primo successo classico Caio Titus Bond al 9.

Ma in analisi e pronostico ci addentreremo nei prossimi giorni.

BATTERIA 1

  1. Ziguli dei Greppi E. Loccisano
  2. Ur Tab di Azzurra S. Levacovich
  3. Caos E. Bellei
  4. Agrado F. Di Stefano
  5. Vincerò Gar P. Gubellini
  6. Corsaro San A. Greppi
  7. Bonneville Gifont R. Vecchione
  8. Bythebook A. Gocciadoro
  9. Caio Titus Bond A. Di Nardo

BATTERIA 2

  1. Kennedy G. Gelormini
  2. Vernissage Grif A. Gocciadoro
  3. Birba Caf E. Bellei
  4. Zefiro Gual A. Di Nardo
  5. Verdon Wf Gp. Minnucci
  6. Cointreau V. Luongo
  7. City Lux R. Pezzatini
  8. Buzz Stecca M. Volpato
  9. Barbabietolo Pel R. Vecchione