19/02/2024

I partenti (8) dell’Encat, al 3 Banderas Bi, al 6 Boccadamo, all’1 Capital Mail, al 5 Daughter As

di Mario Alderici

Dichiarati stamani i partenti (8) del Gran Premio Encat, gruppo 3 sul doppio km allungato, in programma domenica 25 a Milano. L’Encat, soppresso alla fine del secolo scorso (nel 1997 il commissariamento), era un presidio ippico fondamentale come altri enti di quando l’ippica funzionava, e oggi ci sarebbe bisogno di basi dove trovare cultura storica e competenza tecnica. L’Encat nacque nel 1885 sotto l’impulso e la guida del Capitano Giuseppe Ballarini come Consociazione Ippica Italiana e diventò Ente Nazionale per le Corse Al Trotto (Encat) dal 1936. Un tempo il Gran Premio Encat era una prova particolare e molto attesa sull’inusuale distanza dei 3000 metri (fino al 1972 e dal 1986 al 1990). Si corre dal 1930, prima edizione vinta da Marcello e Gonnella in 1.27.2 sulla distanza dei 3000 metri; dopo un’alternanza tra triplo e doppio km è tornata definitivamente sul doppio km dal 1991 (quando vinse Lemon Dra), dopo che l’ultima edizione sulla lunga distanza del 1990 era stata vinta da Gainsford e Pietro Gubellini (al suo primo gran premio) in 1.17.2 con bel finish. Triplette di Jago Clyde (1936, 1939 e 1940), Tornese (1960, 1961 e 1962) e di Varenne (2000, 2001 e 2002). Il record della corsa è di Lisa America che con Jorma Kontio per il training di Jerry Riordan vinse di forza in 1.11.3 nel 2010 passando al mezzo giro finale dopo impegno allo scoperto. Nel 2015 hanno vinto a sorpresa Oneghin Del Ronco e Antonio Di Nardo per il training di Vincenzo Tufano a Torino da leader in 1.14.1, nel 2016 nella prima edizione alla Maura da favoriti Pacha Dei Greppi e Roberto Vecchione per il training di Holger Ehlert in avanti in 1.12.7, nel 2017 a sorpresa Tano Fohle Sm e ancora Roberto Vecchione per il training di Gennaro Casillo di forza allo scoperto in 1.14.4, non disputato nel 2018, nel 2019 Voltaire Gifont e Pippo Gubellini per il training di Cristian Rizzo in 1.12 ottenendo strada dopo mezzo giro, nel 2020 Ursa Caf e Antonio Di Nardo per il training di Antonio Esposito in 1.13.2 finendo in crescendo dal gruppo nel km finale esterno, nel 2021 da favoriti Vernissage Grif e Alessandro Gocciadoro (training e guida) in 1.12.7 in percorso in gran parte allo scoperto, nel 2021 a sorpresa Atik Dl e Antonio Di Nardo per il training di Gennaro Casillo in 1.12.1 finendo in crescendo dalla scia dei primi, l’anno scorso a sorpresa al record alla Maura di 1.11.9 Agrado e Francesco Di Stefano (training e guida) passando dal gruppo sulla curva finale. Come detto spesso hanno primeggiato delle sorprese. In vetta all’albo d’oro il “Pilota” Sergio Brighenti con 7 vittorie su Orlando Zamboni, William Casoli, Giancarlo Baldi e Pietro Gubellini con 6.

Domenica al 3 Banderas Bi che al rientro nel Ponte Vecchio è arrivato senza spazio e ha il miglior record del campo, al 6 il fondista Boccadamo che è imbattuto sulla pista, all’1 il regolare Capital Mail che ha il miglior record del campo sul doppio km ed è il più ricco ma è al rientro nella nuova versione Casillo sulla scorta di una prova pubblica a Firenze in 2.26.8 sul doppio km con secondo km in 1.11.5, al 5 la regolarissima Daughter As sfortunata in Francia arrivando senza spazio e in sulky alla quale Pietro Gubellini (il cui primo gran premio vinto fu proprio l’Encat con Gainsford) può appaiare in vetta all’albo d’oro Sergio Brighenti, al 2 l’altrettanto regolare Ziguli Dei Greppi che questi livelli non è mai stata una vincente ma è piaciuta in Francia, al 4 la veloce Dilva Jet che non corre da quasi due mesi, al largo l’altrettanto svelto Verdon Wf che è il più vincente del campo con già 26 primi, in seconda fila il regolare Agrado che è il detentore del titolo ma non vince da quel giorno.

Ma in analisi e pronostico ci addentreremo nei prossimi giorni.

  1. Capital Mail A. Di Nardo
  2. Ziguli dei Greppi E. Loccisano
  3. Banderas Bi A. Simioli
  4. Dilva Jet F. Pisacane
  5. Daughter As P. Gubellini
  6. Boccadamo R. Vecchione
  7. Verdon Wf Gp. Minnucci
  8. Agrado F. Di Stefano