Il campo completo del Campionato Europeo, nella prima prova al 3 Click Bait, nella seconda al 2 Capital Mail
Il 2024 completa i suoi convegni in notturna (sabato 7 settembre) come tradizione con il Campionato Europeo che è certamente tra gli eventi più importanti e attesi per Cesena e la Romagna, una corsa tra le più antiche d’Italia che (a parte una breve parentesi a Montecatini nel 1912) si è sempre disputata in Romagna (a Faenza la prima edizione nel 1908 vinta da Siliko in 1.22.1, poi Ravenna, quindi Cesena, dove diventa il vero e proprio Campionato Europeo dal 1927 con successo di Homer e il cavalier Ettore Barbetta per i colori della Lorenteggio in 1.19 in batteria e finale, Barbetta che aveva già vinto 3 volte a Faenza, con Codero nel 1911 e 1912 e con Adlon nel 1914), un evento storico e di grande fascino che tra gli appassionati di ippica ha un rilievo mondiale; è giunta alla 90esima edizione. A Faenza si corse fino al 1914 e il Campionato era ispirato alla Championship vor Europa di Baden che fino allo scoppio della prima guerra mondiale era l’internazionale di maggior prestigio del vecchio continente; dal 1917 al 1920 si corse a Montecatini che era più lontana dal fronte bellico; nel 1921 iniziò l’attività il Candiano di Ravenna e si corse lì fino al 1926 e nel 1930, in quel periodo c’è da ricordare il tris nel 1920 a Montecatini e nel 1921 e 1922 a Ravenna di Harrod’s Creek e Augusto Butti che l’aveva importato dagli Stati Uniti e che poi si trasferì in Francia dove vinse tra l’altro l’Amerique con Templier nel 1929; il trofeo in bronzo (dello scultore Alvaro Martini) di Harrod’s e Butti del 1921 fu acquistato in un’asta online in Francia dall’appassionato ravennate Alberto Forti. La gente di Cesena (e non solo) vive intensamente il Campionato Europeo, una notte magica vissuta con adrenalina e passione che generano entusiasmo e quel brivido unico e inimitabile che ti fa capire di essere di fronte a qualcosa di speciale e che ancora una volta testimonia il legame stretto che esiste tra il pubblico e le corse dei cavalli, uno spettacolo che, nonostante tutto e tutti, era e rimane unico. Quando c’è il race off a mezzanotte siamo tutti lì, con gli occhi incollati sulle sagome dei due cavalli che si danno battaglia. Una prova in 2/3 corse (troppe in un giorno, un po’ anacronistica) che non ha eguali da quando l’Aby Storia Pris e l’Hambletonian hanno abbandonato questa formula.
Dopo la doppietta 2012 – 2013 di Mack Grace Sm e Roberto Andreghetti per il training di Lucio Colletti, nel 2014 hanno vinto Osasco Di Ruggi (il terzultimo a vincere non da favorito come Cokstile e Akela Pal Ferm negli ultimi due anni) e Roberto Vecchione per il training di Holger Ehlert, in 1.12.8 da secondi in corda in batteria, in 1.13.6 dopo errore nel race off con Increased Wordload; nel 2015 da favoriti Orsia e Antonio Di Nardo per il training di Massimo Finetti, in 1.13.1 da leader in batteria, in 1.13.5 nel race off girando allo scoperto di Olona Ok (che aveva vinto in batteria all’allora record della corsa di 1.11.4); nel 2016 da favoriti Ringostarr Treb e Roberto Vecchione per il training di Holger Ehlert, da leader in batteria in 1.12, battendo allo speed in 1.14.3 Peace Of Mind nel race off; nel 2017 ancora un favorito al palo, stavolta senza race off, Timone Ek e Enrico Bellei per il training di Fabrice Souloy, 1.11.6 allo scoperto nella prima prova, in 1.11.4 nella seconda passando ai 500 finali, nel 2018 da favoriti Arazi Boko e Alessandro Gocciadoro (trainer e guida) in 1.11.3 di rimessa in batteria, nel race off al record della corsa di 1.10.3 respingendo Deimos Racing; nel 2019 ancora da favoriti Arazi Boko e Alessandro Gocciadoro (trainer e guida) nel race off in 1.11.1 respingendo Cokstile, nel 2020 senza race off da nettissimi favoriti Vernissage Grif e Alessandro Gocciadoro (training e guida) in 1.11.1 nella prima prova passando dopo un giro, in 1.11.6 nella seconda progredendo dalle retrovie nei 600 finali, nel 2021 ancora senza race off Vernissage Grif e Alessandro Gocciadoro (trainer e guida) nella prima prova in 1.11.9 e nella seconda in 1.11.1 ottenendo strada in entrambe da nettissimo favorito, nel 2022 Cokstile e Vincenzo Piscuoglio Dell’Annunziata in batteria in 1.11.6, nel race off (con il compagno di scuderia, prima volta nella storia, Usain Toll con in sulky il figlio Carmine) in 1.11.1 in percorso allo scoperto, l’anno scorso Akela Pal Ferm e Antonio Di Nardo per il training di Gennaro Casillo in una prova in 1.10.8 finendo in crescendo dalla scia dei primi, nel race off in 1.13.3 da leader e Akela è stata la quarta femmina a vincere dopo Scrivia nel 1942, Renommee d’Obret nel 2011 e Orsia nel 2015. La statistica dice che è una prova solitamente vinta dal favorito (dopo 8 anni è tornato a vincere un cavallo non favorito negli ultimi due anni, Cokstile e Akela Pal Ferm). L’unico vincitore estero anche di scuderia è stata Renommee D’Obret con Pierre Vercruysse nel 2011. Le edizioni con vincitore di due prove senza race off sono state 31 (ci sono riusciti due volte Georgia Volo, Tornese, Eillen Eden e Vernissage Grif), 6 negli ultimi 22 anni (Digger Crown nel 2003, Ghiaccio Del Nord nel 2008, Mack Grace Sm nel 2013, Timone Ek nel 2017 e Vernissage Grif nel 2020 e nel 2021). In vetta all’albo d’oro Sergio Brighenti con 7 successi, di cui 4 con Tornese (1957 – 1958 e 1961 – 1962 con poker interrotto dalla doppietta di Crevalcore nel 1959 e 1960), poi a 6 Vivaldo Baldi e a 5 Vincenzo Antonellini mentre a quota 4 sono Ettore Barbetta, Hans Froemming, Jorma Kontio e Alessandro Gocciadoro. 3 volte consecutive si sono affermati Campo Ass e Eillen Eden.
Sabato nella prima prova spicca al 3 l’americano Click Bait che sa fare un po’ tutto ed è reduce da una prova pubblica sulla pista in 1.13.5 con ultimi 600 in 41.5 e mezzo giro finale in 27.6 e che avrà il 10 nella seconda nella quale avrà il 2 Capital Mail che parte molto forte e dovrebbe essere venuto avanti dal rientro (con l’11 nella prima prova), al 4 e al 9 il regolare specialista della pista piccola Denver Gio che parte molto forte ma non corre da quasi due mesi, al 10 e al 3 il duttile Diamond Truppo che si adatta ad ogni schema ed è maiden in pista piccola (ma nel Nello Bellei aveva vinto prima di essere distanziato), al 12 e all’1 la veloce Chance Ek, al 5 e all’8 la regolare specialista della pista piccola Dali Prav che resta su 4 successi, all’8 e al 5 Heart Of Steel che non vince da oltre un anno e ha sbagliato alla prima uscita italiana dopo una prova pubblica a Milano in 1.55.5 con ultimi 600 in 41.8, al 6 e al 7 la veloce e regolarissima detentrice del titolo Akela Pal Ferm che si adatta ad ogni schema, all’1 e al 12 il regolarissimo Zefiro D’Ete che parte molto forte, al 2 e all’11 Amon You Sm tornato in forma, al 7 e al 6 il passista Callisto, al 9 e al 4 la veloce Vesna che a questi livelli non è mai stata una vincente.
Le riserve, che avranno tempo fino a lunedì per subentrare in caso di ritiri, in ordine di eventuale subentro sono Dylan Dog Font che non teme i percorsi esterni, il veloce specialista della pista piccola Caronte Trebì e il regolare City Lux.
Ma in analisi e pronostico ci addentreremo nei prossimi giorni.