Il campo completo del Mangelli, nella prima batteria al 3 Ginostrabliggi, nella seconda al 2 Gabrioz
Completato oggi con il sorteggio dei numeri il campo delle due batterie dell’Orsi Mangelli, gruppo 1 in programma sabato 1 novembre a Milano, fermo nella data, mobile nella sede, una sfida durissima che arriva a fine stagione quando le gambe e i polmoni cominciano ad accusare le fatiche di un anno di battaglie, con il fascino e la “cattiveria” che hanno le prove ripetute, pesanti per il fisico dei cavalli con usura di articolazioni e muscoli essendo chiamati a fare due sforzi nella stessa giornata con scatti violenti e ripetuti. Nato come Premio San Siro (ex Premio Allevamento) nel 1925 con il successo di Stilicone e Montalti in 1.27 sul doppio km, diventato poi St Leger e infine Orsi Mangelli dal 1978, questa corsa riservata ai 3 anni ha cambiato spesso distanza (dal miglio ai 3000 metri) e formula (talvolta prova unica e talvolta batteria e finale, con nel 1987 un race off a tre con successo di Golden Om sugli svedesi Lills Frisang e Blitzy Sund). Orsi Mangelli è un nome che è parte del trotto italiano; buona parte dello sviluppo del trotto ha ruotato intorno al complesso poco fuori Bologna, dove sono nati, cresciuti e dove sono stati allenati alcuni campioni entrati nella leggenda e che hanno contribuito alla crescita esponenziale del nostro movimento. Il complesso creato dagli Orsi Mangelli (Paolo e Orsino) è stato il pilastro sul quale si è appoggiata buona parte del settore dato il peso politico e il fatto che vi funzionavano gli stalloni top. La legge che nel 1942 riordinò il comparto ippico creando quello che sarebbe diventato l’Unire porta il nome di “legge Mangelli”. Il Conte Paolo Orsi Mangelli (dotato di personalità forte con lo sguardo severo e carismatico ma generoso) era nato a Forlì nel 1880 e all’inizio degli anni 30, dopo essere stato proprietario e gentlemen, si tuffò appieno nell’allevamento e andò negli Stati Uniti dove comprò una “farm”; morì a 97 anni nel 1977 e dopo pochi mesi morì il figlio Orsino; subentrarono Barbara Orsi Mangelli e il Marchese Dal Pozzo che fecero acquisti importanti (Waikiki Beach, Baltic Speed, Armbro Goal, eccetera), poi le generazioni successive non proseguirono l’allevamento. Undici i successi nero granata nella corsa che nel tempo ha assunto la denominazione Orsi Mangelli (partendo da Etrusco nel 1931 per arrivare a Zeccola nel 1973), a cui vanno aggiunti altri due come allevamento (Impavido nel 1941 e Golden Om nel 1987). Dal 1982 l’Orsi Mangelli è aperto ai 3 anni di ogni Paese (26 volte a segno gli stranieri), 14 successi americani, dal 1992 al 1996 si corse in prova unica sul doppio km e fece scalpore la sconfitta nel 1993 di Pine Chip con John Campbell che rimase intrappolato in corda mentre si affermò il norvegese Tamin Sandy che era stato acquistato barattandolo con alcune pecore, nel 1997 venne a San Siro Malabar Man con il suo proprietario – gentlemen Mal Borroughs in sulky dopo aver vinto l’Hambletonian e dopo il successo nel Nazioni gli furono tolti i ferri, cerimonia che negli Stati Uniti simboleggiava la fine della carriera agonistica di un campione; dal 2000 sono cresciuti tantissimo i nostri 3 anni fino a diventare star capaci di combattere ad armi pari con gli stranieri, fino a sconsigliare le trasferte dall’estero. Tre vittorie per svedesi e finlandesi, due francesi e tedeschi, una danesi e norvegesi. Negli anni 2000 solo 4 volte il vincitore del Derby ha bissato nel Mangelli. Nel 2014 hanno vinto da leader e favoriti Jonnte Boy e Tuomas Korvenoja (training e driver) in 1.13.9 ottenendo strada, nel 2015 Charly Du Noyer e Yoann Leburgeois per il training di Philippe Allaire in 1.14.2 sfilando in avanti, nel 2016 il ritorno a batterie e finale con successi della favoritissima Unicka con Pietro Gubellini per il training di Erik Bondo in 1.11.5 e 1.12.2, nel 2017 in batteria (1.12.1) e in finale (in 1.11.8 da favoriti di un soffio sulla compagna di allenamento Vanesia Ek) Vitruvio e Alessandro Gocciadoro (training e guida), nel 2018 a Torino Zarenne Fas e Antonio Di Nardo per il training di Vincenzo Tufano in finale (dopo il secondo in batteria) in avanti in 1.12.7 scambiando con un avversario, nel 2019 Axl Rose per il training e la guida di Alessandro Gocciadoro (dopo il secondo in batteria) al record della corsa di 1.11.3 dopo aver ottenuto strada, nel 2020 Bepi Bi ottenendo strada in batteria e in finale in 1.11.8 e in 1.11.7 con in sulky Federico Esposito per il training di Alessandro Gocciadoro, nel 2021 Callmethebreeze e Andrea Guzzinati per il training di Philippe Allaire da leader in batteria e in finale in 1.13.1 e 1.13.6, nel 2022 Diamond Francis e Vincenzo Piscuoglio Dell’Annunziata per il training di Walter Zanetti in batteria eguagliando il record della corsa di 1.11.3, in finale in 1.12.1 finendo in crescendo nell’ultimo km esterno, nel 2023 Expo Wise As e Alessandro Gocciadoro, in parità in batteria, in 1.12.2 in finale dopo aver ottenuto strada, l’anno scorso Falco Killer Gar e Alessandro Gocciadoro al quinto successo da trainer nelle ultime 8 edizioni in 1.12.3 in batteria, in 1.11.6 in finale. Statisticamente la finale è vinta da uno dei vincitori delle batterie (in alternativa dal secondo arrivato). In vetta all’albo d’oro William Casoli con 6 vittorie su Pietro Gubellini e Alessandro Gocciadoro con 4.
Nella prima batteria in prima fila in corda Guardami al salto di categoria, al 2 il veloce ma non sempre affidabile Ginger Gio che a questi livelli non è mai stato un vincente, al 3 il velocissimo e regolarissimo Ginostrabliggi che è terminato sempre nei primi due posti in carriera, a Roma era al rientro ed è il più ricco della generazione e il recorder sul doppio km, al 4 il regolarissimo Galileo Ferm che è sempre al palo, al 5 Golden Boy dal quale ci si poteva attendere qualcosina di più a Roma, al 6 Giotto Grif in gran forma, al largo Gandhi Mail che parte molto forte, in seconda fila Galileo Grif che a Roma ha pagato il pessimo numero.
Nella seconda batteria in corda Giotto Ek che parte molto forte, al 2 il regolarissimo vincitore del Derby Gabrioz che ha carta di 9 primi e un secondo in 10 uscite, al 3 la regolarissima Glamour Queen che parte molto forte, è rimasta chiusa nelle Oaks ed è la corecorder femminile della generazione sulle piste europee, al 4 Gaudi Laksmy che nel Derby era al salto di categoria ed è stato sacrificato dal sorteggio, al 5 il recorder maschile della generazione sulle piste italiane Gold Eagle Pi, al 6 Guglielmo Jet che ha vinto 7 volte su 14, al largo il veloce Gimmy Top che ha vinto la consolazione del Derby.
Ma in analisi e pronostico ci addentreremo nei prossimi giorni.