ANACT. ALLEVATORI TROTTO.. RINVIO DELLE ELEZIONI ????? CHIAMATI IN CAUSA I PROBI VIRI.
A fronte di diverse segnalazioni ricevute nei giorni scorsi, sentite le persone coinvolte e conseguentemente preoccupato per l’accaduto, ho ritenuto doveroso convocare d’urgenza il consiglio direttivo nella piena consapevolezza della mia responsabilità di garantire il regolare e corretto svolgimento delle elezioni, che devono svolgersi nella massima legalità. Purtroppo questa è stata già più volte, in questi giorni, infranta dal comportamento di alcune persone protagoniste di una campagna elettorale che mai aveva visto raggiungere livelli così preoccupanti.
Tutti sappiamo che, da sempre, lo svolgersi della campagna elettorale di ANACT viene accompagnata da una intensa attività di contatti con i soci per la raccolta delle deleghe, ma questa volta i metodi ed i comportamenti di alcuni hanno superato il limite della decenza, del rispetto delle norme statutarie e delle leggi vigenti sulla privacy, mettendo anche in serio pericolo di accertamento di infrazione, con conseguenti pesantissime multe, l’associazione stessa.
Già nei giorni scorsi si erano verificati episodi inaccettabili, di pretese e di intimidazioni ricevute dal sottoscritto e dai dipendenti ANACT, episodi riguardo ai quali si occuperanno le autorità preposte.
In data 23 giugno, entrando nel merito del fatto grave, il socio Giuseppe D’Alvia con una lettera ha informato l’Associazione che un altro socio, il Sig. Domenico Galdi, candidato alla Vice Presidenza, lo ha incontrato chiedendogli di rilasciare una delega in bianco. Nella sua lettera il D’Alvia dichiara di aver accertato che il Galdi aveva con sé molte altre deleghe e molte copie di documenti di identità che questo gli mostrava riferendogli di essere in possesso anche della fotocopia della sua carta di identità e chiedendo di poter fotografare l’originale asserendo trattarsi di una pura formalità. Con ciò il Galdi contravveniva gravemente anche alle norme statutarie che prevedono all’art. 12 che la delega deve risultare in calce alla lettera di convocazione e la cui violazione è sanzionata dall’Art. 9 dello Statuto (e con questo chiarisco e smentisco una volta per tutte le voci e alcuni “pareri legali” apparsi sui social).
Il Sig. D’Alvia ha chiesto ad ANACT di adottare i provvedimenti del caso e di accertare come e chi abbia rilasciato al Galdi la copia del suo documento d’identità personale. Fatto gravissimo. I fatti dovranno essere verificati dalle autorità competenti ma, come rappresentante dell’Associazione che gestisce dati sensibili soggetti a privacy, ho il dovere di verificare la segnalazione ed accertare se ed in che modo tali dati sensibili, in possesso dell’Associazione per specifiche finalità, siano entrati nella disponibilità di terzi non legittimati alla loro gestione.
Per tutelare l’Associazione dunque ho chiesto al Consiglio di deliberare che siano svolte immediate indagini interne allo scopo di verificare il sistema di gestione e conservazione dei dati in uso da parte della Associazione e di accertare se ed in che modo questi documenti siano stati trasmessi o consegnati e/o comunque entrati nella disponibilità del sig. Galdi.
Il Consiglio Direttivo riunitosi oggi ha deliberato di segnalare la vicenda al Collegio dei Probiviri ai sensi dell’art.28 dello Statuto e di incaricare un legale affinché predisponga un esposto da depositare alla Procura della Repubblica di Roma con il quale venga segnalata l’intera vicenda chiedendo alla Procura, ove si ravvedono gli estremi di un reato, di procedere nei confronti degli autori.
Si tratta di un atto doveroso da parte dell’associazione nel rispetto della normativa di cui al D. Lgs. 101/2018.
Il timore è che tali artifici siano da tempo stati messi in atto a livello nazionale e che questo possa modificare e compromettere il corretto esito delle votazioni e determinare altre denunce, e che anche le lettere di convocazione siano state duplicate al fine di essere utilizzate al momento del voto.
Mi preme condividere questa preoccupazione, che il consiglio ha fatto propria, personalmente anche con il candidato Dott. Ubaldo La Porta, certo che si sia, anche lui, reso conto della gravità dei comportamenti emersi e della situazione generatasi indipendentemente dal fatto che veda protagonista il suo candidato Vice Presidente Domenico Galdi.
Ritengo la situazione incresciosa e, preso atto che non ci sono le condizioni per assicurare la massima legalità, ho proposto al consiglio direttivo di informare tutti i soci di quanto avvenuto, non escludo la convocazione di una assemblea generale, e di rinviare le elezioni ad una data immediatamente successiva alle tempistiche di elaborazione e adozione di un metodo sicuro, sotto ogni profilo, per il rilascio delle lettere di convocazione e delle deleghe in esse contenute, un metodo che permetta una identificazione certa del delegante e del delegato e che impedisca un uso scorretto di tale strumento, come è avvenuto nel caso segnalato dal socio D’Alvia nonché in altri.
Inoltre, in ogni caso, a tempo debito ritengo necessario informare tutti i notai incaricati ai sensi dell’art.15 dello statuto di quanto segnalato dal socio D’Alvia, invitando gli stessi alla massima attenzione nella verifica della titolarità del diritto al voto e della validità delle deleghe.
Valter Ferrero