12/10/2020

I partenti (10) del Gp Biasuzzi, 6 del team Gocciadoro

di Mario Alderici

Dichiarati stamani i partenti (10) della quarta edizione del Memorial Bepi Biasuzzi (in programma domenica 18 a Treviso), figura di punta dell’ippodromo, dell’imprenditoria della città (il Re della Ghiaia, come amava dire: “mì vendo giara”) e della sua scuderia (che ha poi visto in pista come gentlemen driver i figli Mauro e Fabio), della quale (tra tanti cavalli vincitori di gran premi) menzioniamo un cavallo in grado di vincere in tutto il mondo come il “vagone nero” Timothy T, un cavallo come Barbablu (allevato in scuderia) in auge fino a 10 anni, Carosio, Dalia, Dosson e, tra i più recenti, il derbywinner Zambesi Bi. Giustamente da tre anni è tornato a Treviso (dopo che negli anni passati era abbinato al Gran Criterium) un Memorial che lo ricorda e che offrirà un momento di incontro alla sua famiglia, agli imprenditori locali che l’hanno conosciuto, ai dipendenti che con lui hanno condiviso questa grande passione e a molti ippici di tutta Italia nel ricordo della sua figura, appassionata all’allevamento e innamorata dei puledri; gli anni scorsi Mauro, Fabio, Gina e le loro famiglie hanno organizzato per il memorial un pranzo tra amici, come sarebbe piaciuto al Paron, un incontro tanto squisito quanto poco formale, genuino e perfettamente in stile Biasuzzi. Nato nel 1924, l’amore per il mondo equino di Bepi Biasuzzi è dovuto ad un pony: la moglie Gina aveva l’idiosincrasia per l’auto e diventava difficile portare i figli (i gemelli Fabio e Mauro) a scuola, allora Biasuzzi  comprò un pony che con il calesse trasportava i suoi bambini, il pony non immaginava di diventare il capostipite di un gotha di campioni con pochi eguali … L’ingresso al trotto di Bepi Biasuzzi fu dovuto a un litigio al centro di equitazione dove andavano i figli, e in poco tempo Biasuzzi incontrò il trotto puntando subito al meglio e al massimo. Nel 1962 nasce la scuderia Gina (il nome della moglie) Biasuzzi con i colori rosso fuoco e verde speranza con l’aggiunta di due anelli simbolo dei due figli; una scuderia che in seguito avrà campioni in tutto il mondo. La prima cavalla fu Tafta che fece il suo ingresso in scuderia accompagnata da un’inseparabile amica, una capretta. Dopo poco Navata (onesta cavalla da corsa che in seguito sarà la madre di Barbablu, il primo cavallo importante di Biasuzzi) e Soula che riuscì a piazzarsi terza in un gran premio a Trieste. E dopo 10 anni dalla nascita della scuderia Biasuzzi ebbe la soddisfazione di vincere a sorpresa il Derby in cui era favorito netto Scellino con Nello Bellei stampato però in retta dal rossoverde della Scuderia Biasuzzi con Maribon e Cesare Savarese (bis nel 1984 con Gitana D’Asolo e Mario Rivara) e poco dopo vedeva vincere al figlio Mauro il Federnat con Aligero; le due cose conciliarono nel 1999 quando Mauro vinse il derby tra i professionisti con Zambesi Bi: il derby fatto in casa (Zambesi Bi era figlio di Luisa Bi) tanto sognato da Bepi Biasuzzi. Da ricordare anche il Nazionale vinto da Bangie Bi e il Lotteria con Contingent Fee oltre ai più recenti Nobody Bi, Pecos Bi, Vega Lb, Nadir Lb, Lobster As, Uweny, Ruth Bi, No Nonsense Woman, eccetera. Amava l’Allevamento, il primo dei targati Bi fu nel centro di allenamento di Mirano, poi a Quarto D’Altino e a Colloredo di Monte Albano in Friuli. Solido il rapporto di Biasuzzi con i suoi collaboratori, come il caporazza e braccio destro nell’allevamento Luca Cazzin, che considerava come figli, ed era un padre burbero ma pieno di slancio a cui non si poteva non voler bene. Tra i driver ricordiamo Giancarlo Baldi, i fratelli Kruger (Gerard e Roman), Mario Rivara, Haakan Wallner, Jan e Soren Nordin e il primo trainer Ezio Serafini. Bepi Biasuzzi morì all’inizio di dicembre 2008 e Laura e Cesare Meli scrissero nel necrologio “Ci sono persone che dove passano lasciano per sempre un segno indelebile di grandissima umanità, Bepi Biasuzzi era una di queste”. Chi conosceva bene Bepi Biasuzzi ricorda la sua voce inconfondibile, le sue arrabbiature, la sua vigoria, le sue battute. Come un forte schiocco di frusta. Che a moltissimi ora manca.
Nel 2017 ha vinto Dijon in 1.12.4 da leader, prendendo partenza lanciata per poi tenere chiusa Ursa Caf sul ritorno dopo errore di Urlo Dei Venti, con in sulky Romain Derieux autore di “una guidata napoletana” (cit Antonio Esposito), nel 2018 di forza in 1.11.3 da netti favoriti Vitruvio e Alessandro Gocciadoro (training e guida) passando dopo un km esterno, l’anno scorso una cavalla di Biasuzzi, da netta favorita Zaniah Bi (in sulky e al training ancora Alessandro Gocciadoro) in 1.11.4 ottenendo strada.

10 al via domenica e, come in tutti i gran premi per i 4 anni, massiccia la presenza degli allievi di Gocciadoro; in corda il derbywinner Alrajah One a segno al rientro nel Continentale davanti al regolarissimo Amon You Sm (al 4) mentre deluse, con l’attenuante di un breve errore al via, Al Capone Stecca nell’occasione al 3 con in sulky Bellei; al 5 il rientro del potente Always Ek, al 6 la veloce e regolare Apple Wise As, all’8 Ari Lest che prima di sbagliare a Follonica era piaciuto molto sia a Torino (vincendo di rimessa) sia a Montecatini (con ultimi 600 esterni che ho cronometrato in 41.4). Contro l’armata gialla due francesi: il veloce Gelati Cut (al 2) a segno in due gruppi 3 in Francia e che sarà da valutare sul miglio che affronta per la prima volta e Grand Art (al 9) a segno sul doppio km allungato a Follonica, dove deluse (nella prova per le femmine) l’altra allieva di Bondo, Arnas Cam (al 7) e sbagliò Alouette (nell’occasione sacrificata dal numero 10).

Ma in analisi e pronostico ci addentreremo nei prossimi giorni.

MEMORIAL GIUSEPPE BIASUZZI – 1609 METRI

  1. Alrajah One A. Gocciadoro
  2. Gelati Cut G. Gelormini
  3. Al Capone Stecca E. Bellei
  4. Amon You Sm Fed. Esposito
  5. Always Ek XXX
  6. Apple Wise As R. Andreghetti
  7. Arnas Cam Santo Mollo
  8. Ari Lest Mass. Castaldo
  9. Grand Art XXX
  10. Alouette E. Baldi