17/03/2021

10.000 volte Enrico Bellei

di Mario Alderici

Con il successo ottenuto con Isabella Ferm a Roma Enrico Bellei ha raggiunto le 10.000 vittorie in carriera.

Bellei detiene anche il record dei frustini d’oro (addirittura 23, nettamente staccato da Ugo Bottoni con 12 con terzo un altro Bellei, papà Nello, a 11) e delle vittorie in un anno (538 nel 2010).

Nasce a Firenze il 3 maggio 1963 e mentre la signora Elda Bacci Bellei partorisce, papà Nello vince a Bologna il Gran Premio Italia con Steno. Enrico cresce con la passione dei cavalli come la sorella maggiore Rossella (chiamata così forse in ricordo del nome della cavalla con cui Nello nel 1956 perse di una narice a Villa Glori contro Cinci e Roberto Bottoni), ma mentre la sorella era una studentessa modello, a Enrico piaceva poco fare i compiti o aspirare ad andare all’università, solo cavalli. Fa le prime apparizioni in pista da bambino nelle corse dei pony con poca fortuna: “Arrivavo sempre ultimo, anche perché ero in svantaggio; normalmente correvo con un piccolo pony che mi dava Damiano Bendetti che si chiamava Riva, correvo contro cavallini che erano di una statura diversa ed ero abbastanza in difficoltà, sempre ultimo arrivavo!”.

A 14 anni inizia a vivere la vita di scuderia, una gavetta in cui cercava di scoprire i piccoli segreti e gli accorgimenti tecnici e con il tempo modifica il suo carattere, da esuberante e irruento in freddo.

Inizia a correre tra gli allievi nel 1982 e alla quarta uscita fa centro con Ippogrifo chiudendo l’anno con 22 vittorie. Dopo le prime corse, buone ma non eccezionali, Bellei si è sempre più affinato; le sue doti principali il non essere prettamente un guidatore da corsa di testa (come non lo era papà Nello che diceva “Le corse si vincono sul palo”) riuscendo anche nei percorsi esterni a non sprecare un centimetro sulle curve, l’adottare tattiche di corsa quasi sempre azzeccate grazie allo studio (di corsa e avversari) suoi e dei suoi collaboratori, l’essere ambizioso senza mai sentirsi arrivato con la capacità di sapersi innovare. Altra sua caratteristica (anche questa simile a papà Nello) di usare poco la frusta e mai in maniera violenta. 

Ha detto di lui Alfredo Arnaldo Pollini: “E’ una mente, gli basta guardare i finimenti che porta un cavallo e sa già come correrà, ma soprattutto ricorda come è vestito un qualunque cavallo che ha incontrato e se hai cambiato un qualsiasi finimento lo nota subito e si regola di conseguenza”.

Il primo frustino d’oro nel 1992, il secondo nel 1995, anno nel quale con 276 vittorie batte il record di successi in un anno che risaliva al 1960 (Ugo Bottoni con 262 centri), poi continua a vincere il fustino d’oro aggiornando spesso il record di vittorie in un anno, 321 nel 1996, 323 nel 1997, 364 nel 1999, 422 nel 2000, 427 nel 2003, 429 nel 2005 e infine stabilendolo a 538 nel 2010. Dal 1999 al 2017 ha vinto 19 frustini d’oro consecutivi prima di infortunarsi nel 2018.   

Nel 1994 vince il suo primo gran premio, il Renzo Orlandi a Modena, con Mc Cluckey, in carriera ne ha poi vinti circa 300.

Vince 5 volte il Derby (1997 Uronometro, 2004 Echo Dei Veltri, 2012 Pascià Lest, 2015 Testimonial Ok e 2019 Alrajah One); dopo il palo nel primo con Uronometro lasciò il cavallo senza guide (se le mise sotto il sedere) per applaudire a mani alte, “Una guida l’avevo persa, per fortuna guidavo un cavallo che trottava da solo senza bisogno del driver, non si è neanche accorto di essere senza guide, mio padre quando ero in premiazione mi telefonò e mi disse: e che volevi perdere? Mi aspettavo che mi facesse i complimenti invece mi disse che avevo fatto il mio, il Derby per lui dovevo vincerlo e così ho fatto; quando io ero in corsa e lui era allo steccato tante volte quando sono sceso dal sulky mi ha detto: sei venuto via al momento giusto, sarei venuto via anch’io in quel momento”.

Nel 2006 è il primo driver a centrare un triplo in Francia a Cagnes Sur Mer, con 3 allievi di Holger Ehlert (Cornaro D’Asolo, Domingo Ors e Early Maker).

Nel 1997 e nel 2007 ha vinto il Campionato Italiano Guidatori di Montegiorgio; nel 1997, 2007, 2009 e 2017 ha vinto il Superfrustino di Cesena.

Nel 2010 a Torino e nel 2012 ad Amburgo si è laureato campione europeo dei guidatori. Vanta anche un secondo posto (perdendo di un solo punto) ai Mondiali per Guidatori in Finlandia nel 2002.

Nel 2008 è stato indagato su richiesta della Procura di Lucca su corse truccate e maltrattamenti di cavalli. Nel dicembre 2014 il Gup di Potenza lo ha prosciolto da ogni accusa.

A maggio del 2016 vince a Follonica 7 corse su 7 (c’erano otto corse ma una era riservata ai gentlemen) con Redbull Du Kras, Nicholas Cage, Tropesien, Une Passion Play, Uhaveadream, Tomahawk Lg e Remember Me Sm e si ripete a ottobre dello stesso anno a Firenze (sempre 7 su 7 mentre un’ottava era gentlemen) con Nespolita, Urania Vik, Satchmo As, Up All Night, Van Gogh Grif, Tarquinio e Remember Me Sm.

Tra i suoi soprannomi “Cannibale”, “Figlio del vento” e “Osso”.

Dopo tante stagioni ai vertici Enrico Bellei ha un po’ rallentato gli impegni di scuderia in pista da catch driver e ha ripreso ad allenare con una trentina di cavalli al Pruniccio (dove sono state rifatte le piste) con scuderia separata ma in stretta collaborazione con quella dell’ex moglie Marjo Natynki (da cui ha avuto due figli, Emily e Samuel) e con quella di Afrim Shmidra, a cui dovrebbe aggiungere una succursale romana; e in scuderia, una volta ultimati gli studi, dovrebbe raggiungerlo la figlia Emily che (come lui e come la mamma Marjo Natynki) ha i cavalli nel sangue.